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Napoli, anema e core 

di Giorgia Giacomelli

 

Ci sono mille motivi per i quali la città partenopea è meta di turisti italiani e stranieri: la bella posizione in cui si trova, il clima mite in ogni stagione dell'anno, la sua cucina e l'ospitalità, la genuinità e la simpatia della gente del posto.
Oltre alla pizza, di cui i napoletani sono dei veri e propri maestri, la cucina tradizionale è ricca di moltissimi altri piatti, dalla parmigiana di melanzane ai peperoni verdi fritti, dal sartù di riso alla minestra maritata, per non parlare dei dolci tipici di cui ogni festività è ricca: a Natale si trovano gli strufoli e il roccocò, a Carnevale il sanguinaccio con le chiacchiere e a Pasqua la famosissima pastiera.
Napoli è nota al mondo per i suoi tesori artistici e per le testimonianze del suo lungo passato. Tra le moltissime opere architettoniche da visitare, ci sono dei monumenti che non si possono perdere:

MASCHIO ANGIOINO O CASTEL NUOVO
Sorge nel mezzo dell'ampia Piazza Municipio, al lato dei giardini del Palazzo Reale, ed a pochi passi dal porto di Napoli .
Il castello, caratterizzato da cinque possenti torri cilindriche, fu eretto tra il 1279 e il 1282. La seconda denominazione, quella di Castel Nuovo, gli fu attribuita in seguito agli integrali lavori di rifacimento commissionati da Alfonso d'Aragona dopo la sconfitta dei francesi, e il passaggio della città in mano spagnola. Di particolare rilevanza è l'arco marmoreo di accesso al castello (Arco di Trionfo), ideato per celebrare il successo e la potenza della dinastia aragonese, con un richiamo rinascimentale agli archi di trionfo romani.

CASTEL DELL'OVO
E' il castello più antico della città e sorge sull'Isolotto di Megaride (su cui la leggenda vuole che fosse approdata, sfinita, la sirena Partenope, che avrebbe dato il nome alla città), poi collegato alla terraferma. Intorno alla fine del V secolo, l'area divenne sede di un monastero di monaci basiliani, di cui rimane l'antica chiesa. Quindi, in periodo ducale, vi fu costruito un fortilizio. Un ulteriore rafforzamento fu realizzato dagli Svevi. Nel XIV secolo, si diffuse l'attuale denominazione, per la quale vi sono due teorie: l'una si riferisce alla pianta particolare del castello, l'altra, più accreditata, fa risalire il nome al poeta Virgilio, che vi avrebbe nascosto un uovo, alla sopravvivenza del quale sarebbe stata legata la sopravvivenza del bastione. L'aspetto attuale del Castel dell'Ovo è quello determinato dalla ristrutturazione operata nell'epoca vicereale, dopo i danni subiti nell'assedio del 1503. Alla fine del 1800, al di fuori della cinta muraria, venne realizzato un piccolo borgo di pescatori, l'attuale Borgo Marinari.

PIAZZA DEL PLEBISCITO
E' diventata il simbolo del recente rinnovamento di Napoli da quando è stata recuperata alla sua funzione rappresentativa in occasione del G7 tenutosi nel 1994. Da allora questa area è un'isola pedonale. Viene di tanto in tanto utilizzata per concerti e manifestazioni oppure per esporre installazioni di arte contemporanea.
La piazza prende il suo nome dal plebiscito del 1860 con cui Napoli e il Meridione ratificarono la propria annessione al Regno dei Savoia. Fino a quel momento la piazza veniva chiamata "Largo di Palazzo" perché si trovava davanti al Palazzo Reale.
E’ un luogo che abbaglia per bellezza e che suscita silenzi contemplativi, circondato dalla simmetrica e solenne perfezione degli edifici.
Quattro autorevoli poli la osservano: Palazzo Reale e la Chiesa di S. Francesco; Palazzo della Prefettura e Palazzo Salerno. Al suo centro si ergono le due statue equestri di Carlo III di Borbone, opera di Antonio Canova, e di Fernando I, opera di Antonio Calì.
Da Piazza Plebiscito, nel cuore della città storica antica, si sviluppa il centro della zona commerciale e amministrativa di Napoli.

NAPOLI SOTTERRANEA
Di Napoli tutti conoscono le eccezionali bellezze, la cultura e l'arte, ma pochi sanno la storia del suo sottosuolo, infatti a 40 metri di profondità sotto le vocianti e caratteristiche vie del centro storico, si trova un mondo a parte, per molto ancora inesplorato, isolato nella sua quiete millenaria eppure strettamente collegato con la città.
E' il grembo di Napoli. Visitarlo significa compiere un viaggio nel tempo lungo 2400 anni.
Ogni epoca, dalla fondazione della Neapolis alle bombe della seconda guerra mondiale, ha lasciato traccia sulle mura di tufo giallo, pietra con cui la città è costruita. .
Il collegamento di tutte queste cavità, con un reticolo di canali, ha costituito, fino al secolo scorso, il sistema di acqua corrente, che forniva, l'acqua alla città.
La parte più affascinante della città sotterranea è indubbiamente la stratificazione di insediamenti di epoca greca e di epoca romana, esistente sotto la Basilica di S. Lorenzo Maggiore.
I lavori di recupero e restauro dello scavo archeologico, quasi completamente ultimati, hanno reso agibile una delle terrazze inferiori che caratterizzavano il naturale pendio dell'area.

TEATRO SAN CARLO
Maggiore teatro lirico di Napoli, fu intitolato in omaggio a Carlo di Borbone, il quale ordinò la sua realizzazione nel 1737. Completato in pochi mesi, venne inaugurato il 4 novembre; in quell'occasione venne messa in atto l'opera di Domenico Sarro. Nel 1816 un violento incendio danneggiò il "Real Teatro", ma anche in questo caso i lavori, furono completati in tempi record. La monumentale facciata è bellissima con un primo livello in bugnato grigio ed un secondo scandito da colonne ioniche, sovrastato da un grandioso timpano e da altorilievi. L'interno è suggestivo, la platea e i palchi, sono dominati dal Palco Reale, con l'insegna del Regno delle Due Sicilie. Fra i suoi direttori il San Carlo ebbe Donizetti e Rossini.

CATACOMBE DI SAN GENNARO
Queste catacombe sono considerate le più importanti di tutta la zona napoletana. Esse divennero luoghi privilegiati quando, tra il 413 e il 431, furono sepolte le reliquie di San Gennaro dalla sua prima tomba, ubicata nell’agro Marciano. Le catacombe contano due piani non sovrapposti: il piano inferiore, più antico risale al III - IV secolo; esso ha preso origine dall’ampliamento di una tomba gentilizia pagana ed ha una struttura uniforme regolare.
Nel III secolo, in un ambiente attiguo, fu deposto il santo vescovo Agrippino, ove attualmente è possibile vedere una basilichetta . Nel V secolo si decise di collocare in un ipogeo di questo vestibolo inferiore le spoglie di san Gennaro.

POSILLIPO
La città partenopea è formata da moltissimi quartieri, ognuno dei quali ricco della propria storia, abitudini e tradizioni, ma il più affascinante è Posillipo.Un promontorio di rara bellezza che chiude ad ovest il territorio della città di Napoli e si prolunga verso il mare dividendo la baia di Napoli da quella di Pozzuoli. Le sue gialle pareti di tufo si innalzano ripide sul mare, offrendo una affascinante e multiforme combinazione di scorci panoramici sulla costa che ha sempre attirato grandi personalità della nobiltà e dell'arte, che qui sono venute a costruire le proprie ville rifugio o ad ispirarsi.
Il termine deriva da "Pausylipon" che in greco significa "Pausa dal dolore" e che era il nome della sontuosa villa romana che sorgeva proprio su Capo Posillipo e di cui restano oggi visibili i resti del teatro, dell'Odeon, delle terme e di un ninfeo.
Il punto panoramico più spettacolare di Posillipo è sicuramente il Parco Vergiliano sulla sommità della collina dove, tra alberi e strutture sportive, è possibile spaziare con lo sguardo su tutto il Golfo di Napoli e sui Campi Flegrei. La magnificenza di questo panorama era tale che influenzò la produzione artistica di un'intera generazione di pittori paesaggisti dell'Ottocento, conosciuti proprio con l'etichetta di "Scuola di Posillipo" .
Alle spalle della collina di Posillipo si trova infine il litorale di Bagnoli, estremo lembo occidentale della città di Napoli.

EVENTI
La Campania in generale, e Napoli in particolare, manifestano uno straordinario connubio tra religiosità popolare, festa, colore, musica, superstizione. Si può dire che ogni manifestazione popolare porti in sé tutti questi elementi, e molto altro ancora.
Un evento molto particolare e significativo dal punto di vista religioso è "la festa di San Gennaro" durante la quale nel primo sabato di maggio e il 19 settembre (festa del santo) avviene il miracolo della liquefazione del sangue, conservato in due ampolle di vetro, a loro volta racchiuse in una teca di cristallo. Il miracolo, quando avviene, si ripete per gli otto giorni consecutivi. Sono noti gli scongiuri e le invocazioni al santo, da parte di vecchiette per incitarlo al miracolo, il quale a seconda del grado di liquefazione annuncia al popolo lieti o tristi eventi futuri.
Indipendentemente dalle origini, la festa che si celebra oggi è legata all'eruzione del Vesuvio dell'aprile 1906. Quest'ultima fu un fenomeno vulcanico d'eccezionale potenza, caratterizzato dall'apertura di molte bocche eruttive da cui si generarono diversi bracci di colata. Uno dei principali si diresse verso Trecase e solo l'intervento del Santo Patrono, portato in processione sino al sito in cui oggi una statua rimembra l'evento, ne evitò la distruzione.
Secondo la tradizione, il sangue del martire fu raccolto da un devoto,con l'aiuto di un fuscello, in due ampolle: in una egli mise il sangue più limpido, nell'altra quello sporco di pagliuzze e fili d'erba (che si possono ancora scorgere). Oggi il cranio del Santo e le due ampolle del suo sangue si conservano dentro un busto d'argento nella cappella di San Gennaro nel Duomo di Napoli; le ampolle sono tenute normalmente separate dal cranio, perchè è la vicinanza reciproca che sembra dare avvio alla misteriosa liquefazione. Per ulteriori informazioni: www.sangennaro.org
 

 

 

NOTIZIE UTILI

Come arrivare: La stazione ferroviaria più importante è la Stazione Centrale che è in piazza Garibaldi. Questa stazione è ben collegata con il resto della città e con i dintorni grazie alla Linea 2 della Metropolitana, l'interscambio con la Circumvesuviana, gli autobus ed i tram cittadini e le corriere che arrivano nel resto della Campania. Non distanti vi sono alberghi di tutte le categorie. Sul sito Trenitalia: www.trenitalia.it è disponibile l'orario dei treni.
L'aeroporto di Napoli Capodichino è situato nell'omonimo quartiere molto vicino al centro della città. Per arrivare in città la via più pratica è l'Alibus che arriva davanti alla Stazione Centrale e in Piazza Municipio. Esistono autobus da e per piazza Municipio (tel. 081531164) e Sorrento (tel. 0818015420).
Per chi viene dalla Sicilia, la Sardegna o dalla Tunisia può essere comodo raggiungere Napoli in traghetto o nave veloce. Le principali compagnie sono la Tirrenia: www.tirrenia.it (tel. 199123199), SNAV: www.snavali.com (tel. 0817612348), Medmar: www.medmargroup.it (tel. 0815522838) e TTT Lines: www.tttlines.it (tel. 800915365).
Per visitare le isole si possono usare traghetti e aliscafi: Alilauro www.alilauro.it - Caremar - www.caremar.it - Navigazione Libera del Golfo www.navlib.it/orari.asp - SNAV www.snav.it
Ristoranti che propongono gustose ricette popolari, o pietanze di pesce:
LA BERSAGLIERA www.labersagliera.it 
DAL DELICATO www.daldelicato.it 
POSEIDONE www.ristoranteposeidone.it 
Dove dormire:
Mercure Angioino Napoli Centro ****
tel. 0815529500
Miramare Hotel ****
tel. 0817647589
Mercure Napoli Garibaldi ***
tel. 0815529500
Pinto Storey Hotel ***
tel. 081681260
Bed&Breakfast:
AREAMARE
tel. 0817612739 www.areamare.org 
SANTA CHIARA GRAND SUITE
cell. 3383362826 www.santachiarasuite.it
 
La "Napoli sotterranea" si può visitare tutti i giorni su appuntamento.
Orari delle visite: Sabato ore 10 - 12 e 18; Domenica e festivi ore 10 -11 - 12 e 18; Giovedì ore 21. Raduno Piazza Trieste e Trento - (Bar Gambrinus) - tel. 081400256

Per ulteriori informazioni:
www.napoli.com/vacanze - www.lanapolisotterranea.it - www.comune.napoli.it 

Si ringraziano Napoli.com ed il fotografo Jeff Matthews
 

 

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