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Castel Roncolo: ritorna Ludovico I di Baviera

Testo di Giovanni Scotti

 

Questa volta non vi proponiamo la solita visita della città di Bolzano, il cuore dell'Alto Adige, cresciuta all’incrocio fra le più importanti vie di comunicazione fra il Nord Europa e il Mediterraneo. Non vi accompagniamo per piazza Walter, il Duomo gotico, la piazza e la chiesa dei Dominicani, l’animata via dei Portici, i vari musei cittadini, tra cui il Museo Archeologico dove è conservata la mummia del Similaun, ma vi suggeriamo una visita a Castel Roncolo ed una passeggiata nel Renon, toccando anche due importanti realtà cittadine: la Thun ed una azienda vinicola.
La prima tappa è alla massiccia struttura del maniero di Castel Roncolo, raggiungibile dal centro cittadino, non solo con la macchina, l’autobus di linea o la bicicletta, ma soprattutto a piedi (circa 45 minuti), seguendo la Passeggiata Lungotalvera, proseguendo poi su un sentiero pedonale e ciclabile di recente costruzione che costeggia il torrente Talvera per chiudersi, infine, con una ripida ma breve salita su fondo lastricato. Il nome del castello deriva dal latino roncare – dissodare - e dal medio-alto tedesco stein - roccia o rocca. La rocca era occupata da un vigneto, che in parte sopravvisse alla costruzione del castello, come testimonierebbe ancora oggi la cantina ricavata nel Palazzo occidentale, incassata nel porfido e destinata proprio a deposito per il vino.
Il Castello, che comprende il Palazzo occidentale, la Casa d’estate e il Palazzo orientale, è stato citato per la prima volta nei documenti nel 1237: il 10 febbraio di quell'anno, infatti, il vescovo di Trento concesse ai fratelli Federico II e Beraldo Vanga l’autorizzazione a edificare, a loro piacimento, case e fortificazioni su uno spuntone roccioso denominato “Runchenstayn”, a picco sul torrente, in posizione strategica all’imbocco della Val Sarentina, a nord di Bolzano. Meta da secoli di un gran numero di visitatori, affascinati non solo dalla posizione e dalla struttura del Castello, ma soprattutto dagli affreschi profani medievali che riassumono i valori cui si ispiravano i cittadini ed i nobili nel tardo medioevo. Lungo le pareti, oltre le scene che raffigurano le cosiddette “triadi” (tre eroi, tre donne, tre giganti, tre re), anche vicende della vita di corte, la caccia, i tornei, l’ideale dell’educazione, della formazione alla vita intellettuale ed a quella amorosa, la contestuale ricerca di nazionalità attraverso le peculiarità del territorio. Le raffigurazioni della letteratura medioevale, in un momento di assoluto revival delle radici medioevali di tutta l’Europa meridionale, avevano convinto il re Ludovico I di Baviera di visitare il castello. La visita segnò un incontro indimenticabile: Ludovico decise che quello era il castello dei suoi sogni.
 

"Il sogno di un re"

Fino al 31 ottobre 2003, a Castel Roncolo è possibile visitare la mostra “Il sogno di un re - Ludovico I di Baviera (1786 – 1868), il Romanticismo e Castel Roncolo”, un percorso espositivo di sei sale che rappresenta una panoramica storica, personale, sociale, scientifica e artistica del rapporto fra il sovrano e la sua epoca romantica e che è in grado di provocare emozioni facendo leva sul sogno di un re e la sua visione della vita, in un contesto temporale di grande fermento e suggestione.
L’occasione della mostra è stato il ritrovamento, fra ben 2.000 nomi riportati nel grande libro degli ospiti, rilegato in pelle, anche della firma di re Ludovico I di Baviera: il 3 giugno 1833, infatti, incuriosito dai racconti dello scrittore Josef Görres, il re aveva risalito il sentiero che porta a Castel Roncolo, suggestionato dalla descrizione del più vasto ciclo di affreschi profani medievali nello stile del gotico internazionale che si sia conservato a livello mondiale, unici nel loro genere, dall’architettura imponente, dalla posizione, dalle analogie dell’immagine del castello con l’ideale romantico che dominava allora alla corte bavarese.
Dopo la prima visita del 1833 e la successiva del 1843, la passione del re riportò Castel Roncolo ad antichi splendori, lo rese noto nelle cerchie intellettuali di Monaco, rivalutò l’importanza degli affreschi e delle mura, tanto da renderlo fonte d’ispirazione per alcuni castelli della Baviera.
L’uomo Ludovico, dai grandi orizzonti, si presenta attraverso le sue pubblicazioni di poesie, in versione originale, la sua creatività manuale con un bicchiere soffiato da lui stesso. La sua grandezza viene rappresentata da numerosi quadri inediti prestati al castello per l’occasione, le porcellane di “Nymphenburg” con i membri di famiglia ritratti sulle tazzine da caffè, un gilet tessuto con un filo d’argento, il costume tradizionale da minatore del padre, duca di Zweibrücken Massimiliano.
Attraverso gli oltre 250 oggetti esposti, la mostra traccia un percorso nitido verso una nuova epoca. La musica vi è rappresentata con diversi strumenti, fra i quali spiccano un clavicembalo ed un’arpa a pedali, e dai nomi dei compositori e dei poeti messi in musica, che compaiono sul tessuto di fogli e fiori delle più svariate note su pannelli alti fino al soffitto. I progressi della scienza e le importanti scoperte, contemporanee all'epoca romantica e tardoromantica del XIX secolo, invece, sono testimoniati con oggetti dimostrativi del Deutsches Museum di Monaco. In mostra anche una delle prime macchine fotografiche, la “Daguerre”, e gli scritti originali di re Ludovico ed una lettera inviata alla vedova di Friedrich Schiller, che testimoniano il legame del re con le personalità dell’epoca.
La mostra rappresenta, così, un viaggio nella personalità di un’epoca intera, con i suoi stili e le sue virtù. La valorizzazione dell’arte, il “ritorno alla natura”, la grandezza di pensiero, rendono tributo a Ludovico, che è stato uomo dei cambiamenti e dell’innovazione del suo tempo.

 

Bolzano: due storiche cantine

Ritornando a Bolzano, possiamo passare a visitare anche due storiche cantine, profondamente radicate a Bolzano: la Cantina Gries, fondata nel 1908, e la Cantina Santa Maddalena, fondata nel 1930, che, nel 2001, si sono associate per costituire la Cantina Produttori dell’Alto Adige (Piazza Gries, 2, 39100, Bolzano), i cui soci curano i vigneti come giardini, rispettando rigorosamente l’equilibrio naturale della vite, consapevoli del fatto che la qualità del vino inizia già nel vigneto.
Tra i vari vini, rossi e bianchi, della Cantina produttori dell’Alto Adige segnaliamo in particolare due tra i più famosi vini Alto Adige DOC, schietti, fascinosi ed inconfondibili: il St. Magdalener, con le uve dei migliori vigneti che maturano sulle colline di Santa Maddalena, S. Giustina e Coste, ed il Lagrein, cui è riservato il blasonato vitigno della Conca di Bolzano-Gries.
E non si può lasciare Bolzano senza fare una visita nella splendida, ampia, nuova costruzione, con la notevole facciata creata da Matteo Thun, nella zona industriale a sud della città, che è un piacevole ambiente di lavoro per i collaboratori della THUN, ma anche un attraente e gradevole showroom aperto al pubblico. THUN è un’azienda a gestione familiare, fondata nel 1950 dal conte Otmar Thun e sua moglie Lene, che decisero di dedicarsi completamente alla loro grande passione: la ceramica e l’artigianato. Nella cantina del castello di Klebenstein, che sorge in un’incantevole posizione attorniato dai vigneti, venne allestito un laboratorio artigianale e i conti Thun, affiancati da due soli assistenti, si misero all’opera con grande impegno, entusiasmo ed energia per creare vasi, ciotole, brocche ed oggetti di inconfondibile "personalità", decorati con grande maestria. Oggi è un'azienda produttrice di articoli da regalo in ceramica (l’angelo di Bolzano, la famiglia dei Teddys, dei Todos, dei Tinis, dei Clown e degli Sticks, le formelle e il presepe), di servizi da tavola in porcellana e stufe in maiolica di grande successo, che colpiscono per qualità e fantasia, senso della tradizione ed innovazione e che “danno gioia”.

 

 

Informazioni Utili

Dati della mostra
Titolo: Il sogno di un re
Luogo: Castel Roncolo, Bolzano
Durata: fino al 31 ottobre 2003
Apertura: da martedì a domenica, dalle ore 10 alle 18
Ingresso: Prezzo intero 8,00 €; ridotto per residenti in Bolzano, gruppi (min. 10 persone) studenti, anziani, militari e addetti al servizio civile, 5,50 €; classi (prezzo per persona) 1,70 €.
Visite guidate con un supplemento di 2,7 euro per persona (11 € complessivi per le classi)

 

 

 

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