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Meissen, il Paese della porcellana

Testo di Anna Maria Badini

 

Meissen, la splendida cittadina della Germania sulle rive del fiume Elba, deve la sua fama a due uomini: Augusto il Forte, elettore di Sassonia, e un certo Johann Friedrich Bottger; il primo finanziò le ricerche, il secondo eseguì studi ed esperimenti per trovare finalmente la giusta composizione e i materiali adatti per produrre la porcellana a pasta dura. La città ottenne grande notorietà a partire dal 1710, data in cui si scoprì il segreto per la fabbricazione della porcellana autentica e dura, quella che fino ad allora solo i Cinesi sapevano produrre e per la quale i ricchi collezionisti spendevano vere fortune. Sempre nello stesso anno venne fondata la prima manifattura europea, che ancora oggi produce oggetti straordinari, esemplari unici realizzati secondo le tradizioni dell’epoca.
Nel bellissimo castello di Albrechtsburg, attiguo alla Cattedrale gotica, in un laboratorio isolato, furono eseguiti i primi esperimenti dallo sfortunato Bottger, il quale vi rimase successivamente rinchiuso, onde evitare che il segreto venisse divulgato. La capitale della porcellana, capace oggi di ospitare ogni anno migliaia di turisti, annovera, oltre il castello e la cattedrale, altri monumenti di notevole interesse, come la chiesa di Santa Maria di Notre Dame, che vanta il primo carillon di porcellana del mondo: ogni giorno, alle ore 17, si esibisce in un concerto. Ma a Meissen si va soprattutto proprio per la porcellana; per gli appassionati, c’è un’altra bella novità: due volte l’anno, precisamente in primavera ed autunno, la manifattura si apre al pubblico consentendo di assistere alle varie fasi della lavorazione. Ci si potrà rendere allora conto che ogni singolo pezzo passa attraverso mani accurate che lo formano, lo plasmano, lo smaltano, lo disegnano e lo decorano. Il primo e il più noto decoro adottato per i servizi più nobili e prestigiosi fu quello a “cipolla”, ancora oggi prodotto e richiesto nonostante gli elevatissimi costi. Il colore usato è il blu cobalto, lo stesso delle “Spade incrociate” che ne costituiscono il marchio di fabbrica.
Meissen può essere quindi considerata la culla della porcellana europea e la Sassonia fu il primo paese a trarre vantaggio da questa produzione che, carissima oggi, all’epoca era quasi proibitiva. Il monopolio tuttavia, nonostante le rigorose misure di sicurezza, non resse all’avidità umana e, dopo qualche decennio, ‘traditori’ prezzolati vendettero ad altri il segreto, consentendo la nascita e lo sviluppo di altre manifatture

 

Da Meissen a Dresda

Solo 26 chilometri separano Meissen dal capoluogo della Sassonia Dresda, definita la ‘Firenze sull’Elba’ per la bellezza architettonica e la ricchezza dei monumenti storici, considerati veri e propri capolavori d’arte. Una passeggiata attraverso il centro storico porta inevitabilmente al Furstenzug, lo splendido mosaico lungo 112 metri composto da piastrelle che illustrano la processione dei Duchi di Sassonia-Wettin, per poi catapultarsi nell’attiguo castello che ospita prestigiose collezioni d’arte. Poco distante, sulla Theaterplatz (piazza del Teatro), ormai diventata il cuore della città, sorge la Semperoper, uno dei più famosi teatri dell’opera a livello internazionale, considerato, quanto all’acustica, il migliore in assoluto. Tappa obbligata è il palazzo tardo barocco dello Zwinger, sede di una ricchissima raccolta di porcellane cinesi, giapponesi e della prima scuola di Meissen, nonché della pinacoteca (la Gemaldegalerie Alte Meister), tra le più importanti al mondo, che custodisce tra l’altro la Madonna Sistina di Raffaello. Da non perdere per gli appassionati dell’arte, l’Albertinum: si tratta di un edificio rinascimentale che ospita diversi musei tra cui spicca il Grunes Gewolbe, la più interessante tesoreria d’Europa, ridondante di eccezionali capolavori di artigianato artistico. Nel 2006, in occasione dell’8° centenario della fondazione della regione sassone, si potrà vedere una Dresda moderna in tutto il suo antico splendore.

 

Bottger, l’inventore della porcellana europea

Scoprì il tesoro, ma visse povero e segregato, finendo per morire alcolizzato, nel 1719, a soli 37 anni. Bottger fu alchimista, orafo e protagonista principale nella storia della porcellana europea. Fu proprio lui, dopo una giovinezza spesa a cercare la pietra filosofale e a gabellarne il sempre imminente ritrovamento, a scoprire invece per davvero il segreto per la fabbricazione della porcellana dura. Nacque il 5 febbraio del 1682 a Schleiz e visse a Magdeburgo (Germania); a 16 anni i suoi tutori decisero di mandarlo a lavorare presso un farmacista di Berlino; proprio grazie a tale scelta incominciò a nutrire interessi per l’alchimia e soprattutto per certi esperimenti di trasformazione dei metalli in oro. Tutto era possibile a quell’epoca: non c’era nulla di strano nel credere che si potesse fabbricare l’oro usando una ‘tintura’. Divenne un alchimista famoso e conteso, i cui esperimenti erano conosciuti da uomini del calibro di Leibniz e dallo stesso re Federico I di Prussia; quest’ultimo pensò addirittura di accaparrarselo in esclusiva per riassestare le sue pessime condizioni finanziarie. Ma risultò più abile Augusto il Forte, il quale voleva a tutti i costi quella famosa ‘tintura rossa’. Da quel momento per Bottger la vita diventò ancora più difficile: carcere, misure di sicurezza incessantemente rafforzate, isolamento totale, fino a quando non avesse trovato la formula della composizione della porcellana dura (a proposito, i materiali necessari sono caolino, quarzo e feldspato). Gli esperimenti si conclusero con la morte dell’infelice scopritore. Non morì però da prigioniero, perché l’Elettore di Sassonia gli rese la libertà nel 1715: poca cosa, in quanto gli restavano ormai solo quattro anni di vita grama, senza che riuscisse a trarre alcun profitto dalla sua scoperta, la quale avrebbe peraltro arricchito tanta gente.

 

 

Informazioni Utili

Come arrivare - In aereo da Milano per Dresda e da qui, con la metropolitana leggera, in partenza ogni 30 minuti, o con l’ICE, per Meissnen (30 km circa). In treno, con Intercity o Eurocity via Monaco per Dresda con fermata a Meissnen. In auto, attraverso il valico del Brennero, per Monaco, direzione Dresda.
Dove dormire - Al Mercure Grand Hotel di Meissen, Hafenstrasse 27/1 (Tel. 035 2172250 – www.mercuri.de ) i prezzi vanno da E.80 per la camera singola, a E.95 per la doppia, mentre per la suite il costo è a partire da E.137. Originariamente era una casa signorile con grande parco che si affaccia sul fiume Elba. Molto interessanti sono le pareti tutte rivestite di porcellana.
Per informazioni: Germania Turismo, C.P. 10009, 20100 Milano-Isola - tel.02/84744444 - fax 02/2820807 – www.vacanzeingermania.com 

 

 

 

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