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Croazia, un microcosmo di diversità

Foto di Giulio Badini

 

Mare limpido, da far invidia ai Carabi; sole garantito, altrimenti pagano pegno; cucina simile, per quantità e sapori, a quella italiana; vino buono, con varie possibilità di scelta; gente serena che vuole essere ospitale; difficoltà di lingua, zero: in molti parlano e capiscono l’italiano.
Soprattutto, bellezze paesaggistiche, storiche, monumentali e urbanistiche. Non è facile abituarsi alla bellezza sempre diversa della Croazia, perché ogni luogo ogni città sono talmente diversi che pare quasi non facciano parte della stessa regione dei Balcani. Chi visita Dubrovnik pensa a quella Venezia in miniatura che è stata la capitale culturale della Dalmazia. Visitando Spalato si scopre il cuore storico, monumentale ed economico del Paese. Andando a Kastella ci si trova immersi in un magnifico dipinto di un pittore rinascimentale. Lo stesso ragionamento vale anche per la capitale, Zagabria, che, come tutte le capitali, non ha una vocazione squisitamente turistica: è il centro amministrativo, sede del governo; ma ha anche una sua identità ben precisa. Lo stesso vale per le isole: ognuna ha la sua identità, inconfondibile: Hvar è assai diversa da Brac, e Brac è diversissima da Kurcula. Non solo sono diversi i paesaggi, la vegetazione, le piante, le case; anche le persone sono diverse: quasi che la storia, la natura, l’economia avessero creato in ciascuna città un prototipo nuovo di uomo. Un’unica costante: la voglia di sorridere, di vivere.
 

Le perle della terraferma

La Croazia è un microcosmo dove c’è la cultura dell’antica Roma, del Rinascimento veneziano e della moderna Europa. Una raccolta di sapori culturali ben assortiti che possono appagare qualsiasi palato. Ci sono i resti romani di Salona, territorio di scontro tra Cesare e Pompeo, dove sono ancora visibili le testimonianze dell’antichità: un anfiteatro romano, le terme, le consistenti vestigia paleocristiane con i loro protomartiri. Nell’area archeologica c’è un piccolo museo assai singolare fin dalla facciata dell’edificio che lo ospita. E’ un insieme di reperti antichi assemblati con un gusto zibaldonesco che oggi certo non va più.
Appena un po’ all’interno, si incontra la cittadina di Sinj: è un’altra faccia della Croazia, quella che vive di agricoltura. Vi si arriva tra campi coltivati, corsi d’acqua e fitti boschi. C’è anche una magnifica piazza in discesa. A metà la chiesa in pietra bicolore della Madonna dei miracoli, un vero e proprio santuario, meta di pellegrinaggi. C’è conservato un quadro della Madonna, un tempo semplice dipinto, oggi un’icona quasi interamente ricoperta di gioielli: gli ex voto di chi ha ottenuto miracoli. Si racconta, per esempio, che mai nessuno in città sia morto di peste o malattie contagiose che falcidiavano i paesi vicini. Non solo: il quadro della Vergine è stato anche d’aiuto contro i turchi. A ricordo, ogni anno si tiene una processione col miracoloso quadro e una giostra che ricorda quell’epica battaglia. Nel museo vicino alla chiesa, raccolte dai Francescani, ci sono vere e proprie rarità. Come la testa di Ercole (in tutto il mondo ve ne sono solo due, l’altra è in California).
A una manciata di chilometri, un’altra tappa d'obbligo per gli appassionati delle storie dal sapore shakespeariano. A Kastela, punto strategico in un’area dove una volta erano stati costruiti ben sette castelli di difesa, sorge, ben conservato, un castello che si racconta abbia visto la storia tragica di un Romeo e di una Giulietta croati: un amore tra due ragazzi, contrastato per motivi di interesse dal padre di lei che vuole la figlia vada sposa a un Arpagone locale. Inutile dire che tutto finirà in tragedia.
A poca distanza da Spalato c’è Trogir: un susseguirsi di piazzette e viuzze che ricordano Venezia. Sulla piazza di marmo davanti al palazzo del municipio e di fianco alla cattedrale, i bambini giocano al pallone, mentre seduti a un caffè arrivano le note di qualche ragazzo che sta studiando clarinetto. E’ un’aria di casa quella che si respira a Trogir, da qualunque parte del mondo si arrivi.
Alle porte di Spalato c’è una specie di Vittoriale: è la casa-museo del più grande scultore croato, Ivan Mestrovic, che nella sua vita ha molto lavorato e un po’ dovunque ha lasciato le sue opere. Qui c’è la maggiore raccolta (un’altra importante si trova a Zagabria). Comprende un Giobbe sofferente e scheletrico, che è un po’ il suo capolavoro. Spalato non ha alcun bisogno di presentazione: tutti conoscono il palazzo di Diocleziano, grande imperatore romano originario di qui, che si sviluppa su una superficie di 30mila metri quadrati e non è ancora del tutto scoperto. All’interno una vera e propria città che col passare dei secoli ha subito trasformazioni. Ci sono abitazioni sorte su antichi reperti storico-monumetali; in quale abitazione si trova una colonna con capitello corinzio che forse è stata toccata da Diocleziano stesso. C’è il suo mausoleo, trasformato in chiesa: all’interno una lapide ricorda la visita del papa Giovanni Paolo II. Ma Spalato è da visitare non solo per i suoi monumenti: un detto croato ricorda che le più belle ragazze del mondo sono proprio di qui. Anche Dubrovinck non ha bisogno di essere presentata: è forse la città più conosciuta della Croazia. Una città mitica, che già col suono del suo nome evoca atmosfere esotiche. Da vedere la via principale, che una volta era un canale, le superbe mura, le magnifiche chiese con i loro tesori e un panorama che, visto da lontano, è ancora quello dei navigatori che partiti da Venezia andavano alla scoperta del mondo.
 

Le isole Hvar e Kurcula

Hvar è l’isola più romantica della Croazia, quella degli innamorati. Bisogna arrivarci quando la luce comincia ad affievolirsi: è quello il momento migliore della giornata: la pietra bianca dell’arsenale e delle case si tinge di rosa e l’aria diventa blu. Perfino il mare sembra trattenere il respiro. Intanto, nelle case costruite a cappella, cominciano ad accendersi le luci e dalle cucine escono i profumi familiari della cena.
La cittadina, circa tremila abitanti (dodicimila su tutta l’isola), è un vero e proprio gioiello architettonico e urbanistico. Sulla piazza si affacciano tutti gli edifici più importanti e tra essi la cattedrale e il teatro comunale più antico d’Europa (1600), con una sua storia tutta particolare che ricorda l’apologo di Agrippa e dell’Aventino per la guerra tra patrizi e plebei. Sull’isola sorge anche un piccolo convento dei frati di San Francesco, assai presenti in Dalmazia. Nel refettorio del convento, che ormai ospita un solo frate, c’è un’Ultima cena dipinta da Matteo Ponzoni nella seconda metà del '400. Sedersi sulle panchine del porto non è solo rilassante, ma è come guardarsi l’anima in uno specchio. Lo fanno molti vecchi del luogo, che dopo aver girato il mondo sono tornati a casa carichi di storie.
Per arrivare all’altro importante centro cittadino dell’isola, Stari Grad, occorre attraversare la montagna, con i suoi strapiombi sul mare. Ma è un’esperienza veramente unica, in mezzo al vento e con panorami da ‘’un giorno tutto questo sarà tuo’’. In cima alla montagna un ristorantino (due tettoie, quattro tavoli); qua e là paesini, quattro case in tutto, dove circolano ancora le nostre vecchie Fiat 600 che lì sono chiamate Zastava. A Stari Grad, la città più antica dell’isola (400 anni prima di Cristo), si respira un’aria di nobiltà mai decaduta. Le strette vie sono un piccolo museo all’aperto di blasoni nobiliari. Tra le altre, la casa di Petar Hektorovic, scrittore-filosofo-naturalista esponente del Rinascimento della sponda al di là dell’Adriatico.
A un’ora di aliscafo da Hvar, attraversando un tratto di mare tra i più belli e ricercati dai velisti, si arriva a Kurcula, l’altra ‘’grande’’ isola dell’arcipelago croato. Da una parte ha il mare aperto, dall’altra ha un piccolo ‘’fiordo’’ che la separa dalla penisola di Peljesac. Arrivandoci dal mare sembra di scoprire un antico rifugio di pirati, tanto sono stretti e protettivi gli spazi che portano all’approdo. Vista dal cielo, invece, Kurcula, almeno la sua parte finale, sembra la prua di un battello. Qui, a Vela Luka, si dice sia sbarcato Marco Polo. Di certo c’è che il mitico viaggiatore veneziano ha riempito l’immaginario collettivo dei promotori dell’isola, che ogni anno, per due settimane, curano la rievocazione di un corteo storico in costumi storici che ricorda quel lontano evento. La città è assai singolare: è come fosse incastonata su un anello che la circonda completamente. Numerose scalinate, inerpicandosi, portano sul corso centrale, aprendo scorci su vecchi, storici muri. Non è un caso che la cittadina è spesso meta di studenti di architettura che vengono a studiarne l’architettura e l’urbanistica e a disegnarne i particolari più suggestivi.
Dall’altra parte dell’isola di Kurcula c’è il traghetto che porta a Orebic sulla penisola: percorrendola, si attraversano altri paesini di bambola, tutti in pietra di Brac; in fondo, lungo una costa da brivido, appare la perla tra le perle della Croazia: Dubrovnik.
Testo di Fiorenzo Barzaghi

 

In crociera lungo la costa dalmata

La costa dalmata è caratterizzata dalla presenza continua di golfi e di penisole che si protendono in mare, nonché da un numero incredibile di isole grandi e piccole che fanno di quella croata la costa più vivace e movimentata di tutto il Mediterraneo. Mancano le grandi spiagge di sabbia, ma l’acqua incredibilmente trasparente, i ricchi fondali che costituiscono un paradiso per gli appassionati sub, le mille piccole baie nascoste e ombreggiate da boschi d’alto fusto, gli scogli curiosamente erosi e le isole ricoperte dall’odorosa macchia mediterranea ne fanno da tempo una delle grandi mete del turismo balneare. Una zona ideale quindi per essere esplorata dal mare, magari a bordo di un confortevole veliero, onde poter raggiungere gli innumerevoli tesori ambientali nascosti dietro ad ogni promontorio lungo i 5.740 chilometri di costa, oppure i graziosi villaggi di pescatori dall’indelebile impronta architettonica veneziana, come la bella cittadina medioevale di Korcula (Curzola, chiamata così dai veneziani) che ha dato i natali a Marco Polo. Situata a metà strada tra Venezia e Corfù, è una delle isole più verdi dell’Adriatico, e non a caso fu chiamata dai greci Korkyra Melaina cioè isola scura, proprio per quel folto manto boscoso che la ricopre; Mljet (Mèleda), 14 miglia a sud di Korcula, ottava isola dell’Adriatico per estensione, ha poco più di 1.000 abitanti, un albergo, un paio di ristorantini, qualche camera in affitto. Dal 1960 la parte nord-occidentale è un parco nazionale; Scedro con le sue spiagge incontaminate; Hvar, rinomata per i suoi monumenti rinascimentali e l’impronta tipicamente veneziana; Brac disseminata di scogli; infine Supetar, famosa per la produzione di vino, grappa e olio.
Ideale una crociera di una settimana a bordo di velieri lunghi circa 30 metri e larghi 6-8, a uno o due alberi, dotati di tutte le attrezzature e i comfort indispensabili, che navigano tra le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia con quattro itinerari diversi, dedicando ampio spazio sia al turismo che alle attività balneari. Una proposta del genere, valida fino al 29 settembre, è presentata dall’operatore milanese "Aviomar" (tel 02 583941, www.aviomar.it). L’operatore può provvedere alla prenotazione per passeggeri e veicoli del traghetto Ancona-Spalato, a tariffe agevolate. E' anche possibile associare le crociere a soggiorni balneari, scegliendo tra le numerose offerte di alberghi a 3 e 4 stelle e di residence sparsi lungo tutta la costa dalmata, presenti sul catalogo "Croazia e Slovenia" di Aviomar. Partenze ogni sabato dai porti di Abbazia e Spalato, sistemazione in 10-12 cabine doppie con letti a castello e servizi, oppure con servizi in comune, quote da 470 a 730 mila lire con trattamento di mezza pensione, mentre la pensione completa costa altre 90 mila.
 

Il festival d’estate rinnova i fasti dell’Atene slava

Un posto che merita senz’altro una visita è Dubrovnik, l’antica Ragusa, la città romana di Epidauro, l’unica realtà della Dalmazia a non essere sottomessa da Venezia, cui contese anzi con tenacia e successo il monopolio dei traffici marini, fino ad avere 200 navi in mare e una rete di relazioni tanto fitte e solide da costituire un baluardo all’espansionismo della Serenissima.
Bernard Shaw era solito dire: “Coloro che cercano il paradiso terrestre devono venire e vedere Dubrovnik.” Nel 1979 l’Unesco l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità. Agli amanti della natura offre un mite paesaggio mediterraneo, ai patiti dell’acqua le marine e gli spazi azzurri, a tutti attrezzature sportive e ricreative. E’ collegata via aerea, terra e mare ai più importanti centri europei. Il ricco patrimonio artistico valse a Dubrovnik il titolo di "Atene slava" e l’amore per la cultura rivive oggi nelle molte manifestazioni che costellano l’arco dell’anno. Tra tutte il Festival Estivo, che inizia il 1° luglio e si protrae per 45 giorni, quando la città si trasforma in un grande palcoscenico.
Testi di Anna Maria Arnesano

 

 

Informazioni Utili

Come arrivare - In aereo volo diretto da Roma per Spalato (1 ora), € 320/380. In nave, con Adriatica Navigazione, da Ancora per Spalato (10 ore), € 38/48 (poltrona), € 57/98 (cabina); auto a seguito, € 42/50. In catamarano, con Snav-Aldebaran, da Pescara per Spalato, con soste a Bol (Brac), Star Grad (Hvar), Vela Luka (Korcula), Hvar, A/R € 98/190.; con Croatia Jet, da Ancona per Spalato con auto a seguito, A/R € 95/140; auto € 75/105.
Viaggi organizzati - Con Aviomar: a Brac, appartamento a 2 letti per una settimana, €150/450; a Hvar, una settimana in mezza pensione, € 125/330; a Korcula, una settimana in mezza pensione, € 150/380. Con Columbus: a Bol (Brac), una settimana in mezza pensione, € 260/670; appartamenti 2/6 posti, € 140/890; una settimana in mezza pensione: a Starigrad (Hvar), € 150/320; a Korcula, € 120/860.
Informazioni: Ente nazionale croato per il turismo - Piazzetta Pattari 1/3 20122 Milano -Tel.02.86454497 – 06.42010525 - www.htz.hr 

 

 

 

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